RACCOLTA DI OSSESSIONI,
SUGGESTIONI
E VISIONI ONIRICHE
L'opera in due volumi raccoglie una serie di racconti di ispirazione
gotico/vittoriana ordinati per tematiche. L'autore utilizza uno stile
ottocentesco che richiama quello degli scrittori classici del genere.
Sono ricorrenti le riflessioni sull'amore, la morte, la reincarnazione,
il confine tra mondo terreno e mondo degli spiriti. È una lettura
introspettiva, enigmatica, per gli idealisti e i nostalgici
ACQUISTABILI ON-LINE AI SEGUENTI LINK
VISITA LA MIA PAGINA SU
Prefazione:
Non ammetto l’elogio o la critica per quanto ho
scritto in questo libro, venga esso considerato un capolavoro o un’infamia. Non
me ne darete il merito né m’attribuirete alcuna colpa, io non sono nessuno,
sono solo uno strumento, un mezzo: l’imperfetto ambasciatore al servizio dall’Estro,
l’unico vero artefice della parola scritta. L’Estro come passione, ispirazione,
l’Estro come tempesta e impeto.
Non si tratta della semplice dedizione di uno
scrittore all’arte, o a un modo come un altro per esorcizzare insofferenze, angosce
e rancori, per illudersi di sogni e ambizioni; è la testimonianza di qualcosa
di superiore, sovrumano e sovrannaturale, di un mondo alternativo, fittizio o
immaginario, parallelo o semplicemente passato, al quale ogni volta approdato
come a un’isola di salvezza per goderne gli agi spirituali.
I miei racconti non sono certo di facile lettura e
comprensione, la mia è una scrittura complessa, contorta, ermetica; non è per
me prerogativa intrattenere o soddisfare il lettore comune. La mia scrittura è
semplicemente affermazione di sé, del proprio ego.
È soprattutto un viaggio introspettivo, di abbandono,
per un de-dalo senza tempo, tra nostalgie di un’epoca remota e visioni moderne
rivedute in chiave passatista; tra considerazioni chimeriche degli stati ideali
ed esaltazioni del mondo sovrannaturale e mistico.
Credo all’amore, alla vita, e così agli Dei, alla morte
e alla reincarnazione; il confine tra il mondo terreno e il mondo degli spiriti
non esiste, è solo frutto di una cecità imposta dai dogmi e dal progresso.
A tutti coloro che reputeranno i miei racconti
nient’altro che frutto della fantasia invito a guardare oltre, a dimenticare la luce accecante e a diffidare delle false
promesse, di chiudere gli occhi e aprire la mente all’oscurità, affinché le
stelle possano guidare la psiche al giusto fine. Qualora non riusciste, non
giudicatemi, viviamo semplicemente la vita su due piani differenti.
L’opera è divisa in due volumi, nei quali i racconti non
compaiono in ordine cronologico di composizione ma sono raccolti in cinque tematiche
principali.
Nel primo volume:
Suggestione: poiché tutto può essere fonte di ispirazione e racchiudere
in sé una storia da raccontare;
Occhi e
fotografia: emblema di una passione
per il XIX secolo e in particolare per le arti fotografiche, le usanze e i
costumi di quegli anni. Raccoglie tutte le storie ispirate dalla contemplazione
di fotografie dell’epoca vittoriana, uniche e originali, presenti nella mia
personale collezione.
Dal mio punto di vista di notevole interesse è la
storia della trilogia “Occhi”, in omaggio a due cabinet cards della medesima ragazza comprate all’asta in due
occasioni differenti, intercorse a un anno di distanza. Il seguito, infatti, è
stato concepito solo dopo aver trovato per puro caso la seconda fotografia.
Nel secondo volume.
Ossessione: di tema intuibile, personaggi assillati da incubi,
da manie e fissazioni, pronti piuttosto a rinnegar se stessi che il proprio
soggetto ossessivo;
Onirico: dal dizionario, “attività psichica che ha luogo durante
il sonno, caratterizzata da emozioni, percezioni e pensieri che si strutturano
in una successione di immagini generalmente non regolata dalla logica o dalle
normali convenzioni sociali, anche se apparentemente reale”. Niente meno che la
raccolta di storie elaborate sulla base di sogni e incubi di me medesimo;
Omaggio: in onore agli scrittori che più hanno contribuito
alla mia formazione, agli artisti più influenti, a volte anche banali chissà,
che pur hanno avuto un ruolo importante nella mia vita; e ancora alle anime
affini mai incontrate, alle spose di vite precedenti e future.
Abbiate rispetto di tutti i personaggi che
incontrerete, dedicate a loro il tempo e le attenzioni che meritano, sono i miei
figli, i miei compagni, le mie amanti. Come Prometeo li ho plasmati e ho donato
loro il fuoco. Non biasimateli per i loro vizi e le loro colpe, punite me, che
sì questa volta accetto di buon grado la punizione. Punite me, io solo
affronterò la Nemesi divina incatenato alla roccia dell’aquila.
Così scrisse Marco Bianchini, nato il 27 giugno 1985,
fuori posto, fuori tempo.
l’Autore